Enrico Marià
Senza titolo
Non avevamo il bagno in
casa
ma uno da dividere
con gli altri in cortile;
d'inverno
c'entravi con il giubbotto
pregando che lo avessero
appena usato
così da trovare la
tavoletta calda;
il male ci appartiene
non risparmia chi non lo
sceglie,
mi sono fatto a pezzi
per superare il rifiuto
quello di mio padre
scappato quando ero
piccolo;
i gatti accartocciati al
sole
piantonano via Serenella
non tutti lasciano un
segno
e sulla soglia del SerT
chiedo solo
di poter dare
il nome di vita
a quello che mi accade.
Non potevi presentarti con versi più sinceri: la poesia, la bellezza di ciò che ci circonda, sta nella sua semplicità e nella sua cruda onestà. Enrico sei un orizzonte pulito.
RispondiEliminaGrazie Matteo.
RispondiEliminaGrazie davvero.