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lunedì 18 giugno 2012

'ciò che resta' non è me, è altro

P.O.M._ME Poetry on Music
rubrica a cura di Alessandra Trevisan

[Lee Miller]
Non voglio banalizzare. Rileggo in questi giorni Malamore di Concita De Gregorio che è del 2008, e un pamphlet molto bello di Silvia Ballestra dal titolo Contro le donne nei secoli dei secoli che è del 2006, e ci trovo dentro tante cose su cui riflettere ancora e sempre, che presuppongono una logica 'contemporanea' diciamo che apre prospettive altre, nuove, diverse, complesse. I temi che sento molto ora sono due: uno è il tema dell'aborto (su cui presto scriverò) e l'altro il tema della violenza sulle donne. Troppe donne sono state uccise dall'inizio del 2012 in Italia; troppe donne sono uccise ogni giorno, in ogni dove.

Questo pezzo l'ho scritto nel 2010, in inverno. Parla di violenza contro le donne e viene da un racconto dal titolo 'Riposata-mente, a tale'. Il titolo è Rest, ossia 'ciò che resta' dopo, per questo intitolo questo post così: 'ciò che resta non è me ma è altro'.
Mi sembra quanto mai cruciale ricordare che è un tema che parla a tutti.
La musica è di Irene Brazzolotto, il progetto è TW/Two Women.




martedì 15 maggio 2012

A-PART, (is) more than a song

P.O.M_ME rubrica di poesia in musica
a cura di Alessandra Trevisan


il testo di questa 'più che canzone' è nato in un paio d'ore qualche mese fa, ascoltando un magnifico album di Birds of passage alias Alicia Merz, artista sperimentale neozelandese tra le mie più interessanti scoperte degli ultimi mesi; il titolo in questione è Without the world (Denovali, 2012). il mio testo si nutre (ci prova) di molte suggestioni anche sonore, ad esempio la splendida Ugly Beauty di Thelonious Monk, e poi di fotografia (Francesca Woodman, mia recente fissazione, è qui implicitamente citata); vi è persino esplicitamente citata la poetessa americana Anne Sexton. un riferimento fortissimo per dipanare il mio paesaggio interiore, vero fulcro del poetry/lyrics, è stata però l'attrice e poetessa Mariangela Gualtieri, che mi regala tutte le sbandate del caso ad ogni lettura delle sue opere. la parte di testo mancante qui si può ascoltare su soundcloud (il widget è proprio qui sotto), e d'altronde una canzone è fatta anche per essere soltanto ascoltata; ho volutamente omesso di trascrivere la parte in italiano. la musica è di Irene Brazzolotto con cui condivido un - per me - importantissimo progetto musicale, TW/TWO WOMEN; la traccia è stata registrata a Larsen, programma rock di Radio ca' Foscari: www.radiocafoscari.it/larsen

***

A-PART
music by I. Brazzolotto, words by A. Trevisan

my inner landscape is an outside womb

an elsewhere which holds me in.
my inner landscape begins here
in the eye of verse
between myself and I, the Other me


In my dream,/ drilling into the marrow/ of my entire bone,/ my real dream,/ I'm walking up and down Beacon Hill/ searching for a street sign/ -namely MERCY STREET./ Not there.*


My fingers tight tips.
I’m probing myself
closed in a violent egg-shell
frame supremacy
oracular mirror.
I’m looking at myself
I’m looking into me:
I am not, I am not.


Converting me,
Blaming me
I perform my absence.


 

*from a poem by Anne Sexton 

giovedì 5 aprile 2012

n321

P.O.M_ME, poetry on music
rubrica a cura di Alessandra Trevisan

I will trace my body
opening forms.

My limbs, prosecution of being
branches which conduct in the elsewhere
of myself,
where I really belong to me.

[photo: 1978-79 untitled, Francesca Woodman, n321]



giovedì 29 marzo 2012

No title by TW/Two Women

P.O.M_ME, rubrica di poesia in musica
a cura di Alessandra Trevisan

I prossimi appuntamenti mi coinvolgono da vicino: ecco la prima traccia di un 'set'; il titolo del brano è No title, parla di relazioni umane difficili. Alcuni rapporti son vuoti ritorti riempiti di tolleranza. Di questo parla questa canzone, ed è scritta da me e da Irene Brazzolotto; il progetto è TW/Two Women, qui live a Larsen, Radio Ca' Foscari. enjoy! [il testo lo trovate allegato alla traccia, su soundcloud; qui invece la traduzione].



Ho abortito i miei sentimenti/
soffocandoli piano/
in complesse relazioni umane,/
nelle preoccupazioni quotidiane./
Non farli venire al mondo/
è rimestare presagi/
frammenti di me, sete di umori, la tua saliva/
gli occhi vuoti, i tuoi
lividi sulla mia carne./

Mi attraversi senza metafore/
e affondi profondamente in ogni parte di me/
mia lama,/
ma ora hai perso la tua rapidità./

E Io sono me, sono me stessa, non sono te/
e sono sbagliata, aggressiva, malata,
malnata, mortale, sola,
diversa e comune, e tutto ciò è reale,
Io sono Me in ogni tempo.

Condensata la mia esistenza/
fai esplodere i miei sentimenti per la seconda volta./
Sei in tutte le cose migliori che ho scritto/
senza meriti o con ogni merito./

E ora non so chi sono ma/
dieci anni son sufficienti per comprendere [per definire, definirmi]/
per rendermi cosciente/
per modellare la mia forma, [per formarmi.]/

E non so chi sono/
ma posso disegnare i miei contorni/
e dire che so d'essere liquida come chiunque altro/
ma ancora [ancora] viva.//

lunedì 26 marzo 2012

martedì 20 marzo 2012

blessing my space of cut


P.O.M_ME, rubrica di poesia in musica
a cura di Alessandra Trevisan

***
queste parole s'intrecciano non a musica mia, ma a quella di una band di Venezia che stimo molto, i Margareth. Trovate il pezzo All right (da Fractals, Macaco Records 2012) in corsivo; lo intreccio ad una poesia in inglese. La lettura e il brano sono qui sotto. Buon ascolto!



BLESSING MY SPACE OF CUT
I'm exploring the inner of myself in doing, feeling and tasting;
two bodies, two shapes are more willing than one.

They're both contextualizing in the World
repeating the false representation of
love, not loving first
crushing and compressing
in a complementary statue.

My heart was dying when I asked for help/ Blood pushed my skin as I took a rest/ I'm not going any farther than this

But there's no distance
no distance anymore:
the one I had inside is evaporated with
my breath, it lives in our mouths,
huts for words, spit, life.

No saints are coming to save me/ just a sparkle from my brain/ It will be alright if it will be for you

No saints, no saviors.
We can identify ourselves
only reading into ourselves.
A different vision of truth
the one which I prefer
the one on the route of reality.

***


domenica 11 marzo 2012

WORDS

P.O.M_ME, rubrica di poesia in musica
a cura di Alessandra Trevisan


So many words
so many words
worn of nothing.

I want(ed)
to flesh out your mind
replacing voids
with this silence
that lives inside (us).

Defragmentation of Reality,
my sin.

Dig my fingers in your mouth
slowly.

Presence, presence
sharper absence.
Turning over famous lines
I relieve the distress
of being in love with you
persistence of obstinacy.

We are what we do
[now and forever]



[Justin Simoni, Words are Sweet Sounds for Objects Unreal, Oli with pencil, pen and oil pastel on Canvas, 2003-2004]

sabato 10 marzo 2012

I am (not) the Other one, inedito 10 marzo 2012

P.O.M_ME, rubrica di poesia in musica
a cura di Alessandra Trevisan

Nostro angolo di Paradiso:

ciò che qui dimentichi ciò che qui lasci

la tua assenza,

basta a ricordarmi

a dire, dirmi chi sei.


Un pavimento senza tappeto

è frattura nel canto

Potrei bere una cassa di te darlin',

e restare ancora in piedi.

Sentirmi sempre un in più

un eccesso nella tua vita.


Mutilata l'essenza

restano versi in cui

Io (non) è un altro,

I am (not) the Other one.