Iridescenze
Squarciavano
di gioia giovane
il cuore
iridescenze estive
crocefiggevano
il cielo
ma nella penombra
dopo lo scoppio
io
inseguivo
dei fuochi
i fantasmi
larve sospese
evanescenti ricami
negli intervalli
tra i sussulti del cuore
come le bianche
scie silenti
erano le mie parole
Cercavo il Natale
Rintanata ai piedi
di un albero antico
cercavo il Natale
nelle foglie di pizzo
ricamate dall’autunno
sulla terra
e avrei voluto
raggomitolarmi
tra le Tue mani
come rugiada nella culla
delle foglie
avresti visto
allora
le mie lacrime
tremare
lasciarsi cadere
per ritornare
a Te
Barattoli
Troppe le notti
passate
a sparare ai pensieri
come a barattoli
di latta
in sterminata fila
non viene a soccorrermi
il sonno,
bianco
principe
sulla sua
carrozza.
Uscirò
allora
a prostituire
il cuore
a bruciarmi
foglia nell’arsura
d’autunno
per assopire i sensi
silenziosa
nel ventre della terra.
So che mi risveglierò
un giorno
come da un letargo
di petali vestita
accanto ai germogli
della primavera
Alla finestra
Alla finestra
di casa
ti spiegavo il tramonto.
Assorti
guardavamo
il tuorlo infuocato
scivolare
tra le nubi e nel fiume.
Meravigliosamente piccolo,
ignaro della trappola del tempo,
tu appannavi
il vetro di vocali
eri l’eco
delle mie parole.
E io pensavo
che avrei dovuto
della vita
spiegarti anche gli anfratti
e il buio
in cui scivola il sole.
Eppure
stavo lì
io pure incantata
dal tuo sguardo
puro
E avrei
barattato il vento
per avere di nuovo
negli occhi
il tuo stupore
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