sabato 13 ottobre 2012

Stare in casa mi fa male

Rimango immobile. Seduto sul divano. In pochi secondi all'interno della mia testa le sinapsi bruciate del  cervello fanno si che possa montare un film epico, tragico.
Il gatto mi dorme affianco. Fa così quando sa che non sono del tutto lucido.
Mi chiedo se tutto quello che ho fatto si può considerare come "tutto" quello che ho fatto, perché ho sempre sostenuto che una cosa esiste se puoi pensarla, quindi anche se pensi di fare una cosa l'hai fatta?
Mitomania.
Mi metto a rovistare nelle mie cose. Suono la chitarra senza sentimento per un paio d'ore.
Accendo il computer per scrivere qualcosa ed ho il blocco emotivo che molti chiamano "dello scrittore". Inoltre metto un sacco di virgolette, il che significa che effettivamente non so cosa scrivere.
E' davvero inutile rimanere in stallo, me ne accorgo, certo... penso che ieri sera potevo agire in un modo e invece ho sconigliato, o forse non mi importava, o forse importava qualcosa che rendeva meno importante quello che mi sarebbe dovuto importare.
Così ho capito che cogliere l'attimo non è proprio nelle mie corde.
E che questa non è né narrativa ne poesia ma solo un insieme di lettere e segni di interpunzione senza senso che non mi aiutano nemmeno a sfogarmi.
Nemmeno le mie piccole e personali ribellioni alla buona norma mi danno soddisfazione.
La sensazione di essere eretico per gli eretici, bruciati vivi per le loro idee, principi, morali.
Ma che cos'è la morale e cosa l'etica in fondo? Portare acqua al proprio mulino se ci si pensa, anche quando vuoi che tutto sia giusto per tutti, è soprattutto giusto per te.
Allora forse quello che faccio io , trascinarmi alla deriva lontano da ciò che non mi pare giusto, a galla a a fare il morto, mi ci porta solo più vicino.
Fanculo eretici, bruciatemi vivo e vedrete, che il fuoco che genererò sarà così violento da ustionarvi.
E porterete addosso cicatrici che vi ricorderanno sempre di avermi incontrato.

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