martedì 2 ottobre 2012

Quattro inediti di Anna Gili

Quello che i bambini ancora non sanno

Anime nere
ti circondano tristi,
ricordano insieme i momenti felici,
di quando ancora correvi ridendo.
Ora la morte ti ha preso per sempre,
preghiere e canti risultano vuoti
e non ti toccano tutti i parenti
che qua per te sono riuniti.
Forse i cuori sono sinceri
e davvero patiscono per la tua vita,
mentre lanciano un fiore vermiglio
sulla tua tomba d'ebano e oro
che cala lenta nella buca profonda,
che ti accoglierà per il resto del tempo,
preservando per sempre il tuo sonno eterno.
L'ultima parola e tutto è finito,
si stringono le mani e si toccano le spalle,
per consolarsi uno con l'altro
e cancellare lacrime che bruciano gli occhi,
mentre volti stupiti si guardano intorno,
i bimbi ancora questo non sanno
e solo si chiedono che fine hai fatto
e perchè più non li prendi in braccio.
Passi veloci si allontanano presto
lasciando il luogo che incupisce i cuori
e dove il tuo corpo giace tranquillo,
privo per sempre di preoccupazioni.
Resta soltanto un angelo grigio,
che dall'alto sorveglia le tombe,
mentre davanti alla sua chiesa
proclama la gioia per quel che è successo,
con la spada sfoderata puntata al cielo,
dove ora vivi in mezzo alla luce
insieme a chi prima di te è andato,
vegliando su chi invece è rimasto,
pregando per lui con parole sincere,
che raggiungono i cuori di chi sa ascoltare
aiutandolo a mai lasciarsi andare.
Solo è rimasto un corvo di pece,
che zampetta curioso in mezzo alle pietre
e osserva attento una debole fiamma,
che nonostante il vento perdura tenace,
nascosta fra l'erba e l'edera folta,
mostrando a tutti che la vita continua
anche se sembra per sempre finita.

Teatro d’un tempo

Brulichio di fondo
Su seggiole rosse, il palco è vuoto
E il pubblico attende.

Una ballerina festosa
Piroetta da sola,
si scalda e prepara
per il gusto del pubblico.

Ora appare su assi di quercia,
con gesti lenti che attirano i volti
di chi con lei può solo sognare.

E’ fiamma danzante
Sulle punte dei piedi,
lambita dal vento
dei suoi desideri.

E’ volo d’uccello
Sul filo di vita,
un colpo d’occhio
e tutto è finito.

Fra il profumo di legno
E sapore d’antico,
passano i secoli,
ma nulla è cambiato.

A me stessa

Legata alla giovinezza
Come una farfalla alla vita,
sogni paesi lontani
il cui tempo non passa mai.
Ma nella vera realtà,
il tempo scorre via
e tu cresci
e tu cambi,
corpo di adulta
in mente di bambina,
che vorrebbe restare
nell’eterno gioco
fra fate e vampiri,
ma il sogno si infrange
e diventa illusione
risvegliandola in quella realtà
che mai resta uguale,
ma porta sfide continue
e lotte infinite,
come un cavaliere
contro il drago ruggente.
E così cambi
E così cresci
In un mondo che come sogno è.

Fugaci

Sogni ondeggiano leggeri,
appesi a fili di ragnatela,
sospinti da aliti di vento
e sospesi su infiniti stellati,
fra cui si perdono leggiadri.

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