Ho imparato a non sentire
niente per proteggermi,
per nascondere la vergogna
della mia famiglia
di cui porto i segni
addosso;
il tempo per perdonare mio
padre
era il tempo necessario a
far sbiadire i lividi,
quando dipendi da un altro
funziona così:
ti senti inferiore
e giustifichi pure i
comportamenti più schifosi,
quella per esistere
è una guerra terribile;
se chiudo gli occhi
mi vengono in mente le sue
mani
ed il modo in cui ansimava
per la foga di picchiare.
Ho ancora paura di essere
toccato,
ma tu possiedi quella
purezza dell’istinto
che nessuno potrà mai
violentare
ed è per questo che il
mio corpo
accetta il tuo sguardo, le
tue carezze
per riceverne la forza che
mi serve
per superare questo
infinito inverno
e nonostante il dolore non
cessi mai
non voglio abituarmi a
morire
ma accettarmi di nuovo
perché con te ho
cominciato a pensare
che la mia vita
può e deve continuare.
( da “ Fino a qui”
puntoacapo Editrice 2010 con prefazione di Luca Ariano)
Nessun commento:
Posta un commento