venerdì 14 settembre 2012


Ho imparato a non sentire niente per proteggermi,

per nascondere la vergogna della mia famiglia

di cui porto i segni addosso;

il tempo per perdonare mio padre

era il tempo necessario a far sbiadire i lividi,

quando dipendi da un altro funziona così:

ti senti inferiore

e giustifichi pure i comportamenti più schifosi,

quella per esistere

è una guerra terribile;

se chiudo gli occhi

mi vengono in mente le sue mani

ed il modo in cui ansimava per la foga di picchiare.

Ho ancora paura di essere toccato,

ma tu possiedi quella purezza dell’istinto

che nessuno potrà mai violentare

ed è per questo che il mio corpo

accetta il tuo sguardo, le tue carezze

per riceverne la forza che mi serve

per superare questo infinito inverno

e nonostante il dolore non cessi mai

non voglio abituarmi a morire

ma accettarmi di nuovo

perché con te ho cominciato a pensare

che la mia vita

può e deve continuare.







( da “ Fino a qui” puntoacapo Editrice 2010 con prefazione di Luca Ariano)

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