mercoledì 19 settembre 2012

Alla memoria di Roberto Roversi


gli occhi già anneriti
dalle molte parole lette
si aprono
a un frutteto di luce
l'alba rossa
tra foglie e mattoni d'emilia
ricca e comunista.
Scivola sui canali
il sangue degli avi
fino alla casa
di mia nonna
con il salice piangente
e il grande noce
di tanti racconti partigiani
la storia incompiuta
della nostra Italia
“sepolta sotto la neve”
di cui niente
è rimasto
se non nella vigna
della memoria
di rosso spremuto
dove tingo
il tenue velluto
della tua voce


Roberto Dall'Olio





Ricordate
ricordateci
noi che la libertà
l'abbiamo inseguita
camminando sul fuoco
noi falciati
sotto cieli violenti di terra
ricordateci
ricordate
braci accese sono le vostre vive
per la luce dei vostri pensieri
e per nuove speranze.



[Sul monumento alla Resistenza di Bentivoglio (Bo),
Roberto Roversi]






Roberto Roversi (Bologna, 28 gennaio 1923 – Bologna, 14 settembre 2012) è stato uno scrittore e poeta italiano, libraio ed autore di testi di canzoni, ex direttore del giornale "Lotta Continua". Si arruolò fra i partigiani, appena ventenne, e combatté nella Resistenza in Piemonte. Dal 1948 al 2006 ha svolto l'attività di libraio antiquario gestendo a Bologna la Libreria Palmaverde.
Nel 1955 ha fondato con Francesco Leonetti e Pier Paolo Pasolini la rivista "Officina". Nel 1961 ha dato alla luce una nuova rivista, "Rendiconti". Di entrambe è stato anche editore. Attorno alla metà degli anni sessanta ha compiuto una scelta destinata a segnare profondamente la sua attività letteraria: ha smesso di pubblicare con i grandi editori, limitandosi esclusivamente a fogli fotocopiati distribuiti liberamente e a collaborazioni con piccole riviste autogestite.
Negli anni settanta Roversi ha scritto numerosi testi di canzoni per Lucio Dalla (per gli album Il giorno aveva cinque teste, Anidride solforosa e, sotto pseudonimo, Automobili), e successivamente altri per il gruppo degli Stadio (ad esempio, Chiedi chi erano i Beatles, il più grande successo del gruppo, ma anche Maledettamericatiamo e Doma il mare, il mare doma dedicata a Maradona).
In particolare alcuni brani scritti da Roversi per Dalla (come Il coyote, Nuvolari, Anidride solforosa) vengono apprezzati particolarmente da critici musicali e pubblico.
Recentemente, le Edizioni Pendragon hanno ristampato tre dei suoi testi teatrali (Unterdenlinden, Il Crack e La macchina da guerra più formidabile) sotto la cura del professor Arnaldo Picchi, e hanno pubblicato l'ancora inedito La macchia d'inchiostro.
Nel 2006 la Libreria Palmaverde ha chiuso i battenti. Dopo oltre 50 anni di attività, Roberto Roversi e la moglie Elena hanno deciso di ritirarsi a vita privata. Tutti i libri sono stati donati alla Coop Adriatica. Parte di essi sono stati venduti dalla Coop in favore di famiglie disagiate. Quelli invece di maggiore interesse sono stati donati a biblioteche.
Nel 2008 Roberto Roversi raccoglie per l'edizione di Luca Sossella Tre poesie e alcune prose, un volume di 576 pagine che comprende: Dopo Campoformio (nella versione 1965), Le descrizioni in atto (1969-85) e i versi degli anni Settanta e Ottanta riuniti nel Libro Paradiso (1993), oltre a due estratti dai romanzi Registrazione di eventi (1964) e I diecimila cavalli (1976), e da una scelta di scritti (tra 1959 e 2004) dal titolo Materiale ferroso, testi che dimostrano l'impegno tra la teoria della poesia e l'azione politica.
Nel 2010 dà alle stampe in cinquanta esemplari fuori commercio la versione integrale del poema L'Italia sepolta sotto la neve.
Il 2 giugno del 2011, in occasione della Festa della Repubblica, la Sigismundus Editrice di Ascoli Piceno pubblica la quarta parte del poema L'Italia sepolta sotto la neve con il titolo Trenta miserie d'Italia.

Nessun commento:

Posta un commento