mercoledì 20 giugno 2012

Fabia Ghenzovich: versi editi e inediti


Tutto viene e va e anche noi passiamo
prima o poi noi passiamo.
Quello che in una forma è stato
muta in altra forma e del resto
sono forse io oggi ciò che ero ieri?
Domani qualcosa sarà altra cosa:
tu, io, il mondo, persino l’idea
come bagaglio che portiamo
prima o poi perderà il suo peso.
Questa è la rinascita nella marea
nessun inizio, nessun avvento
nessuna ultima scadenza
questo accade adesso - può accadere
ogni giorno, ogni momento.



Abbiamo qui riproposto l'inedito di Fabia Ghenzovich segnalato all'edizione corrente del Premio Lorenzo Montano. Di seguito qualche edito selezionato dalla raccolta in versi Il cielo aperto del corpo (Editrice Kolibris, 2012).





Ecco ora parla il corpo
parla con voce di carne e foglia
voce di riva e casa
dove s’accampa l’intero
del corpo più scuote l’involucro
il vuoto a perdere che sono – il pieno
che scava mondo
carne e foglia riva e casa.


*


Un giorno qualsiasi
per la strada consueta
sentirmi dicevo libera e piena
non il cruccio di un dettaglio
una pur lieve pena gonfiata
in rotta con l’esistente
uno stare invece dentro la vita
e starci bene in pace
starci senza grovigli
starci dicevo libera e piena.


*


Tracimando dal fondale
come cosa fatta nostra
scolpita nella pietra dove fa eco
il canto e io metafora soltanto
io humus anche e flusso
d’essere stupefatta nello schianto
faglia che s’apre preme
ora nasce partorisce
è nuova terra.


*


Quale confine
se ormai è già esaurito il gioco
coccio vuoto verso cosa
mi palesa il vizio il dire
dei nomi attori in ribalta
meglio rischiare almeno
semplicemente rischiare
d’esserci in questo cielo aperto

del corpo


*


Parole nel mio giardino
abitano radici scavano il sasso
lanciato per cerchi sull’acqua.
Come pollone dal tronco / dal taglio
se poesia nasce dal sangue
nasce per il canto
per la musica del corpo
resiste
o per l’urlo s’impenna
più in alto.


*


Cercava la parola
la parola cercava la cosa
un corpo a corpo senza
mai potersi toccare per intero
sul palco aperto del vero.
Un continuo dileguarsi
e di nuovo a pelo d’acqua affiorare
dal fondale un nome
la sua impronta – una voce
ponte tra me e te e confine
– lasciala passare falla entrare – dentro.



Ciò che colpisce al primo sguardo posato su questa raccolta è l’essenzialità della lingua poetica di Fabia Ghenzovich, la pregna asciuttezza temperata di un dire che incarna il proprio oggetto, rivestendolo di una pelle sottile di parole, ridonandolo intero nella sua materialità, per poi rarefarsi e assottigliarsi sul filo del verso teso allo stremo quando l’anima spicca il volo verso l’aperto, oltre i confini del corpo, al riparo da “ogni chiglia aguzza / di pensiero”, da ogni ristrettezza razionalizzante di visione.

(Dalla nota introduttiva di Chiara De Luca)





Fabia Ghenzovich è nata a Venezia dove vive. Suoi testi sono stati pubblicati nella riviste Le voci della luna, Poesia di Crocetti, Il Segnale, Inverso, La mosca di Milano e Il tetto, nella rivista telematica Adiacenze, a cura di Adam Vaccaro, nel sito Culturaespettacolo del comune di Venezia, a cura di Roberto Ranieri, nel sito Poiein, a cura di Gianmario Lucini. Della sua poesia hanno scritto: Adam Vaccaro, Anna Lombardo, Luigi Cannillo, Lucia Guidorizzi, Loredana Magazzeni, Francesco Manna, Raffaele Messina, Roberto Ranieri, Enrico Galavotti, Sandro Mattiazzi, Stefano Guglielmin. Nel marzo 2007 ha pubblicato per la Joker Edizioni la raccolta Giro di boa. Ha partecipato alla prima Biennale di poesia “Officina della percezione” premio Lorenzo Montano 2004 a Verona – e nel 2005/2006 al Festival Verona poesia. Si occupa di poesia e delle sue possibili interazioni e contaminazioni con i linguaggi dell’arte, in particolare con quello musicale, come nel caso di Metropoli, testi musicati in stile rap, con più rappresentazioni a Venezia, Mestre, Padova e Milano. A Venezia, per la giornata mondiale della Poesia 2007, al teatrino Groggia, è stata curatrice di un evento di poesia, performance e installazioni, cui hanno partecipato le poetesse: Fabia Ghenzovich, Laura Guadagnin, Cristiana Moldi Ravenna, Grazia Sterlocchi, Silvia Zoico. Nel 2008 è stata segnalata al premio internazionale Renato Giorgi; nel 2009 ha ricevuto il secondo premio per la silloge inedita al premio Guido Gozzano e segnalazione al premio Turoldo. 
Nel 2010 e nel 2011 ha partecipato al V Festival Internacional Palabra en el Mundo a Venezia (associazione di amicizia Italia – Cuba – Circolo Vittorio Tommasi di Venezia); nel luglio 2011 all’iniziativa Fiume di poesia a Padova.

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