giovedì 14 luglio 2011

addio















Non rimanere immobile
mentre ti dico addio.
Stavi sulla soglia del tuo io - l'unica che conosci -
lato guidatore, l'una del mattino:
il tuo corpo urlante e il mio muto - da mesi -
gonfio d'attese e d'imbarazzo adolescenziale.
O in mezzo ad un viale, buio
una sera d'estate
a rimescolare carte, a soffocare parole calde.
La giovinezza è anche sbagliare
un tempo, un bacio, un gesto;
confondere simboli e desideri
è il mio mestiere.
E ci farà crescere - e ti farà crescere
se saprai leggere
le spine del mio tacere.

[foto: Francesca Woodman, untitled, 1979).

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