venerdì 3 giugno 2011

Roland Barthes

Sto leggendo il libro "Dove lei non è" di Roland Barthes (ed. Einaudi, 2011). Un testo struggente, un diaro dell'anima nell'anima. Un Barthes che non mi aspettavo, lo confesso. "Dove lei non è" non è un romanzo, non è il diario di un lutto, non è un'opera di poesia, non è un cumulo caotico di brevi annotazioni, non è un trattato filosofico... Che cos'è dunque? Che cos'è? Non saprei definire una simile opera... Leggo "Dove lei non è" è ho l'impressione d'avere dinnanzi a me l'uomo Roland che mi parla...che cerca di spiegarmi il suo dolore sconfinato...e che mi incoraggia... Magia della scrittura.

3 commenti:

  1. Wow ... lo conoscevo solo in qualità di critico! Grazie del consiglio ^^

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  2. Ero curioso pure io... conosco il filosofo -che qualche volta, come mi succede spesso, non comprendo- trovato un pezzettino...

    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/02/21/torno-per-la-prima-volta-nella-mia.html

    davvero struggente... stati e sentimenti che tutti noi prima o poi affrontiamo. E non sempre con successo.

    D.

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  3. Ho letto l'articolo di Repubblica. Un'immersione senza possibilità di scampo, sino a che non hai terminato l'ossigeno. Però, personalmente, non riesco a concepire - adesso - la pubblicazione di uno stato interiore tale. Forse è stata proprio la condizione a volerlo, a spingere Barthes a farlo: trasmettere il suo ineguagliabile - per forza - lutto a tutti, nudo. Perché? Perché niente varrà più la pena quanto la valsa quella persona che se n'è andata. Il distacco, e non consapevole, ma di spirito e di pancia, tra i lettori e lui in questo testo è lucidissimo. E' invalicabile.

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