venerdì 9 marzo 2012

Ora rimpiango tutto

Ora rimpiango tutto, ma nulla ripeterei,
perché il ricordo è dolce, se malinconico,
più della vita stessa che abbiamo vissuto.

Ma è pur vero, come dicevi tu
che noi non ci assomigliamo più
che un turbine di parole irriverenti
ha levigato i nostri profili
fino a renderli irriconoscibili.

Vorrei esserti utile ancora
come nei giorni passati in Inghilterra
quando a un sorriso rispondeva un bacio
o il fastidio imprevisto annegava
nell'abisso delle tue pupille.

Non esiste, però, parola che possa imbrogliare il destino,
ecco perché non ci resta che dissipare il tempo
in questa agonizzante attesa di dimenticarsi.

2 commenti:

  1. Mi sei mancato. Lo sai. Ma forse l'altro lato fino a ieri latente del tuo segno, non è mancato all'intero adesso sofferente. Me lo ricordo bene quel "fastidio imprevisto", anche insieme, quando affiorava e increspava la pelle durante certe sere in cima a via Mazzini. La semplicità di un sorriso e l'equilibrio improvviso di un bacio ben accolto, che disseta, tanto atteso. Un equilibrio che è sempre dipeso dall'altro e perciò degno di fatica. "Non esiste, però, parola che possa imbrogliare il destino". Tu sei sempre stato vero quanto le tue parole, capace di prolungare la loro scadenza, la loro dipendenza dall'altro, grazie alla tua coerenza d'animo. Ma se non fossero di tutti, io non ti capirei, e questo mi consente di continuare ad abbracciarti.

    RispondiElimina
  2. E' vero! In via Mazzini, durante quegli andirivieni cocciuti di dialettiche infinite. Spesso mi assediava un pensiero più scuro, una pulsione maligna, mentre le nostre anime si muovevano nella dimensione dei nostri pensieri. Ma la tua presenza era rassicurante, dava più forza al mio passo, carezzava le mie vecchie cicatrici, e le mie parole continuavano a incontrare il tuo ascolto attento, così vero, così sincero. Grazie

    RispondiElimina