sabato 3 marzo 2012

inedito 03 marzo 2012


Sono nata in venti ore di travaglio.


Ogni giorno dis-ordino casa

divoro un po’ di spazio anche all’aria,

reiterando una forma di cannibalismo

del ‘me’.

Sparpaglio libri e borse e cd e penne e vestiti

mi dissemino sulla superficie di ogni stanza

dicendo ‘io ci sono’,

‘vivo qui’, con loro.

Riordinare sarebbe annullarsi,

ammettere la solitudine.


D’inverno quando infilo un qualunque maglione

vengo al mondo per la seconda volta

asfissiando appena, un trauma lento.


E le pastiglie prima d’ingoiarle,

per paura di soffocare

le sbriciolo fra i denti

le frantumo assieme a certi stati d'animo,

alle similitudini,

al non-detto,

ad un (non-)amore.

[Man Ray-Anatomies 1929-30]

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