domenica 29 gennaio 2012

Berlin, 27.01.12

TACHELES LA “KUNSTHAUS” PIÙ NOTA DI BERLINO.
Avvocati danneggiano e squestrano dipinti per sfrattare gli artisti.


Questi sono i giorni di Alexander Rodin, artista bielorusso da oltre dieci anni ospite della casa occupata più famosa di Berlino, nel suo atelier al quinto piano dell'edificio Tacheles sulla Oranienburger Straße. Un Festival musicale di cinque giorni il “5 Tage Tacheles (21.-26.01.2012)” organizzato nel giro di poche settimane e in una situazione d'emergenza, si è appena concluso con l'intervento di noti artisti berlinesi alla sala del teatro, per mostrare solidarietà con l'anomala e complicata situazione creatasi in questi giorni.

Tacheles è una delle ultime testimonianze della Berlino degli anni '90, degli edifici decadenti, delle case vuote che ospitavano feste, bar, associazioni culturali di tutti i tipi negli anni immediatamente dopo la caduta del muro. Una ricchezza ormai da tempo definitivamente a seguito di un noto fenomeno dai risvolti purtroppo non sempre positivi, ben noto nelle grandi metropoli moderne e particolarmente attivo a Berlino, denominato Gentrification (http://en.wikipedia.org/wiki/Gentrification). Di quella Berlino non resta quasi nulla. La situazione dell'edificio e delle numerose attività culturali è lunga ed intricata, la questione con la pubblica amministrazione ancora aperta e tutta da discutere (per chi desidera ulteriori dettagli sulla storia del luogo può consultare il sito ufficiale: www.tacheles.de ), tuttavia nelle ultime settimane sono intervenute forze nuove ed avvenimenti che in qualche modo ora coinvolgono direttamente lo stesso Alexander Rodin -già noto da anni per le sue posizioni dissidenti nei confronti del governo bielorusso ed in favore di una maggiore democrazia-, facendone una vittima sacrificale e inerme che convinca definitivamente tutti coloro che animano l'attività dell'associazione a sgomberare definitivamente l'edificio perchè venga abbattuto.
Il fatto grave è che non stiamo parlando di forze dell'ordine, magistrati e funzionari pubblici, ma coloro che sono intervenuti sono poliziotti privati, avvocati e funzionari di banca: una iniziativa privata illegittima, volta non solo a minacciare, ma anche ad aggirare la decisione della politica e il benestare dei cittadini di un edificio privato su suolo pubblico.
In breve i fatti avvenuti, così come descritti anche sui numerosi blog presenti in rete e dedicati alla questione: nel giorno di Martedì 03.01.2012 ha avuto luogo un incontro annunciato con molto poco preavviso in cui il Segretario alla Cultura della Città di Berlino, Dr. Andrè Schmitz dichiarava di voler discutere della kunsthaus e degli avvenimenti accaduti ad Alexander Rodin con i diretti rappresentanti del Tacheles:

Nel giorno di mercoledì 07.12.2011. al mattino, trenta uomini vestiti di nero presumibilmente di un corpo di sicurezza privato si sono presentati al quinto piano, all'atelier di Rodin insieme ad un avvocato rappresentante dello Studio Legale Schwemer, Titz & Tötter, ingiungendo all'artista sessantaquatrenne di lasciare immediatamente l'ambiente con tutti quanti i suoi averi e le sue opere in seguito ad una ingiunzione di sfratto immediato. Attualmente le esposizioni sono sospese, le porte sigillate e sorvegliate, le serrature cambiate, ogni accesso negato. Nei giorni seguenti sembra addirittura che siano state danneggiate numerose tele e schizzi, l'intera carriera pluridecennale di proprietà dell'artista è sigillata tra quelle pareti.


Il tema della riunione del 03 gennaio 2012 ha riguardato quindi inevitabilmente, oltre la situazione generale del Tacheles, il sequestro dei dipinti di un artista quotato da parte dei curatori del fallimento - lo Studio Schwemer, Titz e Tötter -, di Anno August Jagdfeld/HSH Nordbank e presumibilmente anche di Harm Müller Spreer insieme all’avvocato Michael Schulz, tutte parti coinvolte nell'intricata vicenda immobiliare. Conseguenza di questo incontro è stato l’intervento non troppo convinto del Senato per la Cultura di Berlino che, annunciando la richiesta di restituzione dei dipinti da parte dei legali, ha dato pieno appoggio e sostegno all’artista. In questo modo i quadri sarebbero potuti ritornare nella sala del teatro del Tacheles, al quarto piano dove Rodin si è per ora trasferito, per prevenire ulteriori danni.
Il Segretario ha mantenuto la sua parola e ha contattato i rappresentanti legali degli azionisti e della banca, ma questi ultimi continuano a trattenere i dipinti, senza fare nulla per conservarli o per proteggerli. La restituzione dei quadri, dichiarano gli avvocati, verrà presa in considerazione solo se questi «verranno trasferiti in un altro luogo, esterno al Tacheles e per nessuna ragione nella sala del teatro o in altri ambienti dell'edificio, che deve essere sgomberato una volta per tutte».

L’artista deve essere sfrattato, i dipinti sequestrati messi in vendita: danni e minacce che vogliono costringere Rodin a lasciare il Tacheles e con lui gli altri artisti, le associazioni e gli esercizi commerciali.
Il Senato per la Cultura al momento tace ed ha completamente evitato di pubblicizzare troppo il caso, probabilmente perchè lo sgombero dell'immobile farebbe molto comodo, risolvendo una volta per tutte la questione della vendita e della gestione (costi di luce, gas, acqua ecc...). Comprensibile, senonchè in questo caso si tratta di un caso estremo e importante di violenza privata e azioni minatorie contro stato, arte e cultura e vorremmo non scoprire che la politica e l'amministrazione pubblica restano a guardare mentre vengono così apertamente sfidati in un braccio di ferro che mette questioni di potere e d'economia davanti alla democrazia e alla libertà dei cittadini, per di più in una questione ancora aperta e tutta da stabilire nelle dovute sedi di pertinenza. Questi signori dovrebbero aspettare il responso della giustizia e della legge.


Chi desidera informarsi sulla storia di questo luogo unico della capitale tedesca e sostenere la causa di questi artisti o semplicemente promuoverla e farla conoscere può informarsi presso gli indirizzi internet a fondo dell'articolo.
Aiutando l’artista bielorusso Alexander Rodin, si aiuta la Kunsthaus Tacheles. La possibile soluzione? Un decreto legge che stabilisca la nascita di una fondazione e legittimi una volta per tutte l'esistenza di una reltà che è entrata a far parte preponderante delle sorti della città e ospita milioni di cittadini tutto l'anno e porterebbe introiti alla cittadinanza intera. È una questione che riguarda la sopravvievenza della cultura, dell'arte in sé e del disprezzo che il potere mostra per la democrazia, nel cuore della nostra vecchia Europa, sempre più in difficoltà.

Dario Deserri

Internet:
www.tacheles.de

La petizione internazionale.


(con versione anche in italiano)

Su you tube e su FB:



http://www.facebook.com/?ref=tn_tnmn#!/groups/159761680792554/?notif_t=group_activity

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