TACHELES LA “KUNSTHAUS” PIÙ NOTA DI BERLINO.
Avvocati danneggiano e squestrano dipinti per sfrattare gli artisti.
Questi sono i giorni di Alexander Rodin, artista bielorusso da oltre dieci anni ospite della casa occupata più famosa di Berlino, nel suo atelier al quinto piano dell'edificio Tacheles sulla Oranienburger Straße. Un Festival musicale di cinque giorni il “5 Tage Tacheles (21.-26.01.2012)” organizzato nel giro di poche settimane e in una situazione d'emergenza, si è appena concluso con l'intervento di noti artisti berlinesi alla sala del teatro, per mostrare solidarietà con l'anomala e complicata situazione creatasi in questi giorni.
Tacheles è una
delle ultime testimonianze della Berlino degli anni '90, degli
edifici decadenti, delle case vuote che ospitavano feste, bar,
associazioni culturali di tutti i tipi negli anni immediatamente dopo
la caduta del muro. Una ricchezza ormai da tempo definitivamente a
seguito di un noto fenomeno dai risvolti purtroppo non sempre
positivi, ben noto nelle grandi metropoli moderne e particolarmente
attivo a Berlino, denominato Gentrification
(http://en.wikipedia.org/wiki/Gentrification).
Di quella Berlino non resta quasi nulla. La situazione dell'edificio
e delle numerose attività culturali è lunga ed intricata, la
questione con la pubblica amministrazione ancora aperta e tutta da
discutere (per chi desidera ulteriori dettagli sulla storia del luogo
può consultare il sito ufficiale: www.tacheles.de
), tuttavia nelle ultime settimane sono intervenute forze nuove ed
avvenimenti che in qualche modo ora coinvolgono direttamente lo
stesso Alexander Rodin -già noto da anni per le sue
posizioni dissidenti nei confronti del governo bielorusso ed in
favore di una maggiore democrazia-, facendone una vittima sacrificale
e inerme che convinca definitivamente tutti coloro che animano
l'attività dell'associazione a sgomberare definitivamente l'edificio
perchè venga abbattuto.
Il fatto grave è che non
stiamo parlando di forze dell'ordine, magistrati e funzionari
pubblici, ma coloro che sono intervenuti sono poliziotti privati,
avvocati e funzionari di banca: una iniziativa privata illegittima,
volta non solo a minacciare, ma anche ad aggirare la decisione della
politica e il benestare dei cittadini di un edificio privato su suolo
pubblico.In breve i fatti avvenuti, così come descritti anche sui numerosi blog presenti in rete e dedicati alla questione: nel giorno di Martedì 03.01.2012 ha avuto luogo un incontro annunciato con molto poco preavviso in cui il Segretario alla Cultura della Città di Berlino, Dr. Andrè Schmitz dichiarava di voler discutere della kunsthaus e degli avvenimenti accaduti ad Alexander Rodin con i diretti rappresentanti del Tacheles:
Nel giorno di mercoledì 07.12.2011. al mattino, trenta uomini vestiti di nero presumibilmente di un corpo di sicurezza privato si sono presentati al quinto piano, all'atelier di Rodin insieme ad un avvocato rappresentante dello Studio Legale Schwemer, Titz & Tötter, ingiungendo all'artista sessantaquatrenne di lasciare immediatamente l'ambiente con tutti quanti i suoi averi e le sue opere in seguito ad una ingiunzione di sfratto immediato. Attualmente le esposizioni sono sospese, le porte sigillate e sorvegliate, le serrature cambiate, ogni accesso negato. Nei giorni seguenti sembra addirittura che siano state danneggiate numerose tele e schizzi, l'intera carriera pluridecennale di proprietà dell'artista è sigillata tra quelle pareti.
Il tema della riunione del 03 gennaio 2012 ha riguardato quindi inevitabilmente, oltre la situazione generale del Tacheles, il sequestro dei dipinti di un artista quotato da parte dei curatori del fallimento - lo Studio Schwemer, Titz e Tötter -, di Anno August Jagdfeld/HSH Nordbank e presumibilmente anche di Harm Müller Spreer insieme all’avvocato Michael Schulz, tutte parti coinvolte nell'intricata vicenda immobiliare. Conseguenza di questo incontro è stato l’intervento non troppo convinto del Senato per la Cultura di Berlino che, annunciando la richiesta di restituzione dei dipinti da parte dei legali, ha dato pieno appoggio e sostegno all’artista. In questo modo i quadri sarebbero potuti ritornare nella sala del teatro del Tacheles, al quarto piano dove Rodin si è per ora trasferito, per prevenire ulteriori danni.
L’artista deve essere
sfrattato, i dipinti sequestrati messi in vendita: danni e minacce
che vogliono costringere Rodin a lasciare il Tacheles e con
lui gli altri artisti, le associazioni e gli esercizi commerciali.
Il Senato per la
Cultura al momento tace ed ha completamente evitato di
pubblicizzare troppo il caso, probabilmente perchè lo sgombero
dell'immobile farebbe molto comodo, risolvendo una volta per tutte la
questione della vendita e della gestione (costi di luce, gas, acqua
ecc...). Comprensibile, senonchè in questo caso si tratta di un caso
estremo e importante di violenza privata e azioni minatorie contro
stato, arte e cultura e vorremmo non scoprire che la politica e
l'amministrazione pubblica restano a guardare mentre vengono così
apertamente sfidati in un braccio di ferro che mette questioni di
potere e d'economia davanti alla democrazia e alla libertà dei
cittadini, per di più in una questione ancora aperta e tutta da
stabilire nelle dovute sedi di pertinenza. Questi signori dovrebbero
aspettare il responso della giustizia e della legge.Chi desidera informarsi sulla storia di questo luogo unico della capitale tedesca e sostenere la causa di questi artisti o semplicemente promuoverla e farla conoscere può informarsi presso gli indirizzi internet a fondo dell'articolo.
Dario Deserri
Internet:
www.tacheles.de
La petizione internazionale.
(con versione anche in
italiano)
Su you tube e su FB:
http://www.facebook.com/?ref=tn_tnmn#!/groups/159761680792554/?notif_t=group_activity
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