mercoledì 2 novembre 2011

La zanzara

E' tardi. Freddo. Sonno. Letto. Scelgo un libro soporifero per prendere definitivamente sonno. Stendhal? Vada per Stendhal...Due pagine e gli occhi si chiudono. Spengo la luce, tiro le coperte fino al naso, buonanotte.
Sto per addormentarmi quando la sento avvicinarsi, zzzzzzzzzzzzzzzzz, sempre più vicina all'orecchio, zzzzzzzzzzzzZZZZ. Maledetta zanzara! Tiro fuori il braccio e lo meno in qua e in là per scacciarla. Cavolo, fa freddo fuori le coperte. Oh bene, notteee.
ZzzzzzzzzzzzzZZ. Oh ma dai! E poi perchè proprio vicino alle orecchie? Si appoggia alla faccia, piccole fastidiose stoccate. Io muovo la testa, soffio per allontanarla. ZzzzzzzzzZZZZ. Che palle.
Ecco, mi si posa sul naso, è buio, ma se riesco a schiacciarla poi non rompe più. Una sola possibilità. Spack! Ahi! Mi sono colpito il naso! Lacrime di dolore, però almeno è morta. ZzzzzzzzzzzzzzzzzZZZ. Che rabbia.
Accendo la luce per vedere dov'è. Flash! Aaaaah, gli occhi abituati al buio ora vedono solo macchie gialle. Non la vedo, non la sento. Spengo la luce. ZzzzzzzzzzzzzZZZ. Eh ma allora...
Mi alzo, i piedi nudi si congelano a contatto con il pavimento. Vado a prendere il fornelletto, presa, pastiglia. Ora l'aria sa di chimico, l'odore è talmente forte che svariono, mi ributto a letto che mi gira la testa. Ma almeno La Maledetta non romperà più. Finalmente si dorme.
Mi rimetto a letto con le estremità ghiacciate. Spengo la luce. Buonanotte, finalmente.
ZzzzzzzzzzzzzZZZZ. Ho i nervi a pezzi, voglio dormire e sono incazzato come una iena, sono congelato e sto respirando chissà che tipo di veleno, il naso sembra un pomodoro e tutto per colpa di quella stronzetta insonne.
Cavolo, mi ha pure pizzicato senza che me ne accorgessi. Prurito al collo. Ha esagerato.
Accendo la luce e mi siedo, gambe tese, schiena appoggiata alla testa del letto; non ho più sonno. Aspetto. Aspetto che mi passi davanti, che faccia la prima mossa. Prendo in mano Stendhal.
Silenzio. Ancora silenzio. Mah.
Mi sveglio la mattina che gli uccellini cinguettano, più stanco di prima, ho dormito seduto con la luce accesa, mi sono preso il raffreddore, in faccia tre ponfi.
Hai vinto zanzara. Hai vinto. Per ora.
E' tardi. Sonno. Letto. Stendhal, quattro pagine stasera. Sto per chiudere il libro. ZzzzzzzzzzZZZZ. Sfacciata, mi vola davanti alla faccia. Pam! Il libro diventa la sua tomba, seicento pagine di pressione.
Grazie Stendhal. Buonanotte

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